Una non-guida scritta come un racconto personale che invita a perdersi nella Città Eterna ritrovando dentro se stessi il senso di un viaggio che trasforma.
L’INCIPIT
“Quello che segue è una specie di “best of” di Roma. Un “bestof” personale. La compilation di un percorso di paesaggi e luoghi del cuore che non trova posto nell’ufficialità celebrata dalle guide. Il tentativo di un libro-viaggio, come ti sarebbe piaciuto. L’avvicendarsi dei toni – dal confidenziale al giornalistico, dall’autobiografico all’introspettivo – rappresenta l’oscillazione dettata da un procedere per tentativi inseguendo una definizione che non esiste se non nel disargine. Perdersi a Roma è, in ultimo, una non-guida. Si tratta di un andare e un venire continuo, di uno sguardo in movimento e di un’analisi della stasi colta in un momento e un luogo speciali solo per un’avventura dell’anima. È il muovere del viaggiatore, dell’escursionista, di chi tradisce le premesse turistiche e ritorna alla radice del suo abitare i luoghi. In mezzo c’è una città per visitatori laterali. Quello che segue sono occhi sulla città. Punti di vista su quello che la normalità nasconde. Quello che segue, in un certo senso, è il racconto di chi ci soggiorna, ci è nato, in definitiva ci vive. Un libro di interviste agli scrittori, sui loro quartieri e sul loro rapporto con la città, un’antologia di brani di bella scrittura di autori che hanno sentito l’urgenza di dire questi luoghi in letteratura, dei viaggi personali.”
L’AUTORE
Roberto Carvelli (Roma, 1968). Tra i suoi libri AmoRomaPerché (2005) e Fùcino (2018). Ha scritto racconti Letti (2004) e un saggio sul futuro Il mondo nuovo (2020). Con Ediciclo ha pubblicato La gioia del vagare senza meta (2018). Scrive per diverse testate tra cui “Il Messaggero” e “Il Venerdì di Repubblica”.