Arnaldo Pambianco è un gran bel gregario. Ha unimportante palmares di piazzamenti, ma anche di vittorie. Durante le tre settimane del Giro d’Italia 1961, però, si trasforma in un vero e proprio campione e l’ascesa allo Stelvio davanti a Charly Gaul e Anquetil, invece di ridimensionarlo lo innalza a vincitore finale del Giro. Dalla stagione successiva, tuttavia, le sue prestazioni tornano a essere quelle d’un buonissimo corridore, ma non d’un grande campione, deludendo le aspettative d’un pubblico alla costante ricerca d’una reincarnazione di Coppi. Conscio di non poter più assurgere al ruolo di grande protagonista, Pambianco diventa uno scout che, in corsa, scruta tra le fila del gruppo alla ricerca d’un talento che ripercorra le gesta del Campionissimo. Sulle strade di Francia, finalmente, la sua ricerca terminerà, scaturendo d’incanto sotto ai suoi occhi un giovanissimo connazionale che rinfocolerà le voci d’una nuova epifania di Fausto Coppi.
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