Sono anni ormai che esistono in tutto il mondo le gare di “biciclette pieghevoli” così come non c’è da stupirsi se l’inglese Mark Emsley, già vittorioso alle finali del Brompton World Championship di Londra dal 2014 al 2016, si è aggiudicato anche la prova italiana, svoltasi ieri lungo il tracciato dell’Autodromo Nazionale di Monza. Tutti i pronostici sono stati confermati: la gara, corsa su tre giri (due del tracciato della Formula 1 e uno sul tracciato Junior) per un totale di 14 km, ha visto trionfare Mark Ensley solo allo sprint sul pescarese Fabrizio Collacciani e su un nutrito gruppo di fuggitivi, compresa la veneta Giuliana Massarotto, prima assoluta nella categoria femminile. La media? Quasi 40 km/h, a dir poco incredibile se si pensa che non si è gareggiato con bici in carbonio e ruote lenticolari ma con le classiche bici pieghevoli inglesi che i pendolari usano portare con sé in treno e in metropolitana. E i concorrenti indossavano tutti giacca e cravatta, nonostante i quasi 30 gradi!!!
Il weekend Brompton, inserito all’interno del Festival dello Sport di Monza, ha visto anche il ceco Ivo Petrous vincere il Folding Bike Contest piegando la propria bicicletta in soli 6″80 e la veronese Valentina Marchesini ricevere il premio di concorrente più elegante grazie alla sua mise da pin-up anni ’50.
Il successo di pubblico (oltre 20.000 persone durante il fine settimana sono transitate nei paddock dell’Autodromo) ha permesso al popolo dei Bromptoniani di far percepire a monzesi e brianzoli l’importanza dell’intermodalità data da una bici pieghevole (proprio nell’area che conta il maggior numero di pendolari d’Italia e dove si sta realizzando una nuova linea metropolitana) trasmettendo il loro sano entusiasmo per i pedali e quel senso di comunità tipico di chi possiede una folding bike.