Proseguendo nel suo percorso di lunga data nell’ambito delle riparazioni, Patagonia entra oggi in una nuova fase delle sue iniziative in Europa, rendendo più facile che mai per i clienti recuperare i propri capi danneggiati.
Un nuovo portale online consentirà ai clienti di richiedere autonomamente una riparazione in qualsiasi momento, e di seguirne il processo. Inoltre, Patagonia sta espandendo la sua rete di esperti, portando nei propri negozi europei un maggior numero di strumenti e servizi con l’obiettivo di quadruplicare le riparazioni, fino a 100.000 all’anno nei prossimi cinque anni.
L’importanza del riparare è evidente. Mantenere un prodotto in uso per nove mesi in più consente di ridurre dal 20 al 30% l’impronta in termini di emissioni di carbonio, rifiuti e acqua rispetto all’acquisto di un capo nuovo.
Negli ultimi 12 anni, Patagonia ha sensibilizzato i clienti sul perché e sul come prolungare la vita dei propri vestiti attraverso il programma Worn Wear e messaggi come “Don’t Buy This Jacket”. Si tratta di un annuncio pubblicato sul New York Times durante il Black Friday del 2011, in cui si chiedeva alle persone di considerare l’impatto di un capo nuovo prima di acquistarlo.
Con il sostegno dell’Amsterdam Economic Board, l’anno scorso Patagonia ha collaborato con Makers Unite per lanciare lo United Repair Centre (URC), un nuovo fornitore di riparazioni creato per servire diversi marchi di abbigliamento, formando e offrendo lavoro garantito a lavoratori specializzati dell’industria che hanno difficoltà a trovare un impiego, come i nuovi arrivati nei Paesi Bassi con lo status di rifugiati.
Dopo il momento del lancio, l’URC si è trasferito in una struttura più ampia ad Amsterdam per gestire l’aumento della domanda e ha firmato contratti di riparazione con altri marchi partner, tra i quali Decathlon. L’iniziativa prevede l’apertura di una seconda sede nel Regno Unito nel 2023, mentre l’aggiunta di altre località europee è in programma per il prossimo anno.
Willem Swager, Director of Finance and Operations di Patagonia EMEA, afferma: “Se vogliamo avere qualche possibilità di ripulire lo sporco settore dell’abbigliamento abbiamo bisogno di un nuovo modello rigenerativo e di un cambiamento strutturale. Ecco perché Patagonia chiede ai marchi di abbandonare l’idea di vendere solo capi nuovi e di stimolare il riutilizzo e l’uso prolungato attraverso la riparazione. Noi di Patagonia sappiamo che offrire questo servizio gratuitamente ci porta molti vantaggi e rappresenta un momento unico per coinvolgere i nostri clienti. Per aumentare il nostro impatto positivo, stiamo cercando aziende che si uniscano a noi nel movimento della riparazione. È risaputo che ‘If you want to go fast, go alone, if you want to go far, go together’.”
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