Il percorso Marathon della X-Bionic Cup inizia verso la fine del percorso Classic, già tabellato come Enjoy Altopiano del Sole.
Siamo circa al 35° km del percorso Classic, zona Pat (qualche km prima di Ossimo superiore), a circa 850 mt slm; mentre il percorso corto, svoltando a sx (parco rupestre Anvoia) si avvia al termine, svoltando a destra inizia la “sfida” del percorso lungo, da qui sono poco più di 40 i km da affrontare e circa 1700 i metri di dislivello positivo.
Forse è proprio la prima parte del Marathon quella più impegnativa, i 6 km che riportano per la seconda volta il biker sul Colle Mignone a 1550 mt slm, sono davvero “intensi”. Lo si capisce subito: dopo un paio di brevi strappi in salita, si attraversa la provinciale Ossimo – Lozio ed inizia la tremenda cementata di “feit”, circa 150 mt con pendenze attorno al 27%, superata la curva spiana leggermente e dopo 200/300 si può decisamente rifiatare.
A questo punto la strada spiana, dando la possibilità di recuperare, ma la salita è solo iniziata. I successivi 5,5 km si alternano tra alcuni tratti molto duri, ma tutti pedalabili in Località Doane ed alcuni tratti decisamente non impegnativi; un misto di “dolore e gioia” ma che porta sempre più su. Sarà davvero piacevole arrivare in Malga Plagne con lo spettacolo del Monte Sossino davanti ai nostri occhi, un apertura straordinaria sulle alte vette dell’Altopiano del Sole. Il Colle è vicino, ancora 1 km circa di salita e finalmente si arriva per la seconda volta (la prima nella parte iniziale del percorso Classic) ai 1.550 del Mignone.
Qui inizia “l’Anello del Piacere”, un nome inusuale, ma che rende bene il concetto. Il “piacere fisico” è procurato dalla possibilità di rifiatare grazie ai 5 km di strada sostanzialmente piana, con un po’ di discesa e pochissima salita. Il “piacere visivo” è dato dal transito sul Monte Agolo, una enorme balconata sulla catena della Conacarena e sulla Valle Camonica dal Lago di Iseo ai Monti dell’Adamello, davvero un panorama unico e che premia la fatica fatta per arrivare. Un veloce discesa (con un paio di punti da scendere a piedi), portano i biker al “Dos d’Averta”, e dopo un breve salita si ritorna per la terza volta al Colle Mignone, concludendo “l’Anello del Piacere”.
In totale i km fatti sono 46 (11 km dall’inizio del percorso Marathon), dal Colle Mignone si iniziano il tratto di circa 5 km che porta al Rifugio San Fermo, forse la salita più bella dell’intero percorso. La fatica della salita non è mai “bella”, ma quando alla possibilità di non avere pendenze proibitive si aggiunge un panorama unico allora anche “la sofferenza” diventa quasi piacevole. Questi 5 km iniziano con un breve salita che da Malga Mignone porta al Monte Arano, poi si affronta una breve e sassosa discesa, prima di iniziare la salita vera e propria che porta al rifugio. Una mulattiera con pendenza costante, mai troppo, mai poco; qualche tratto impegnativo per via del fondo mosso in zona Malga Moren, ma sempre con a possibilità di pedalare.
Tutto questo tratto è sempre a cielo aperto con un panorama incredibile, esattamente sopra al paese di Borno; poco prima del Rifugio si apre la vista sulle enormi pareti della Presolana, imponenti e magnifiche. Il Rfugio è lì, dopo un paio di tornanti, arriva la Chiesetta di San Fermo e poi il Rifugio. Ci si può anche fermare per degustare qualche piatto tipico, merita davvero. Altrettanto merita fermarsi per osservare con attenzione tutte le vette visibili o, abbassando lo sguardo, per guardare tutta la Valle.
L’errore più facile da commettere è di pensare di essere giunti al GPM, assolutamente no, il Rifugio non segna il punto più alto del percorso, non manca molto, solo 500 mt lineari, ma la fatica si sente ed è necessario essere concentrati. Dopo la “pausa Rifugio”, inizia il sentiero del Costone, si tratta di un comodo single track, di fresca sistemazione, che prevede il primo tratto in salita, fino a sfiorare i 2.000 slm; poi è tutta discesa, vera discesa. Certamente sarà questo pezzo di Costone a lasciare un piacevole ricordo a tutti i biker, 50 cm di sentiero a 2.000 mt di quota sotto il Pizzo Camino, con un panorama mozzafiato. Emozionante.
Dopo l’incanto della piacevole visione, ora è tempo di concentrasi sugli 8 km della lunga discesa che porta a Croce di Salven a 1.100 mt di quota. Una meritata soddisfazione, guidare sulle dorsali del Costone, attraversare le pozze, buttarsi a tutta (ma sempre con attenzione) nei bellissimi flow sotto bosco, gestire alcuni tratti tecnici…ce n’è davvero per tutti i gusti. L’intera discesa attraversa il Parco del Giovetto, un area protetta (ERSAF), incontaminata ricca di vegetazione, ruscelli, grandi conifere, ma soprattutto ambiente protetto della famosa “formica ruffa”, quella specie che realizza degli enormi formicai fuori terra con gli aghi di pino; sul tracciato se ne possono vedere più di uno, ma non sono assolutamente da toccare.
Al termine della lunga e riposante discesa, manca l’ultima fatica, la salita della Val Sorda. Sono 5 km, ben assortiti, i primi 2 decisamente comodi, facili e pedalabili; molto piacevole il panorama che si affaccia verso il Passo della Presolana con l’imponenza delle sue vette. Poi si affrontano 2 km misti tra strappi duri e tratti per rifiatare, fino nel cuore della Val Sorda, ambiente alpino, silenzioso, incontaminato, davvero incantevole. Si sale ancora un pezzo in direzione Malga Corvino, c’è da affrontare ancora un paio di “denti ostici” prima di iniziare il divertimento in discesa. Ormai le grandi difficoltà sono finite, solo qualche strappo qua e là…
Dopo la Malga Corvino, si butta in discesa fino agli impianti di Borno, Capanna Plai, si prosegue sulla mulattiera fino a Baita Mensi, e si affronta in discesa la “scanasorec” un discesa veloce, ma da fare con molta attenzione.
Si giunge alle porte di Borno, ma non è finita, appena superato il ponte del fiume Trobiolo, si svolta a destra dentro un bellissimo single-track guidato, con molti guadi del fiume, si transita attorno al paese di Borno in zona sud, sempre in single track, sino in zona Bernina, a questo punto si attraversano alcuni campi, per risalire (anche questa salita fa male) al ponte di ferro, da qui, si attraversa la strada e si giunge “gloriosi e purificati” in piazza a Borno.
Il percorso presentato è quello definitivo. Tuttavia ci riserviamo la possibilità di effettuare piccole variazioni in virtù di: condizioni meteo particolarmente critiche, praticabilità di sentieri, cause di forza maggiore quali permessi, autorizzazioni o calamità naturali. Eventuali variazioni saranno comunicate in tempi rapidi attraverso il nostro sito web.
Fonte X-Bionic Cup